11 Riflessioni per un nuovo inizio


Cari Amici della Natura, Benvenuti!

Oggi iniziamo insieme un percorso di 11 giorni con 11 riflessioni che ci possono aiutare ad affrontare ogni nuovo giorno con l’intenzione di riflettere su un tema per portare l’attenzione all’ascolto di sé, per fare in modo che la nostra “nuova normalità” possa essere più consapevole, responsabile e di cuore, rispetto a quella che abbiamo lasciato quando ci siamo fermati.

Ogni giorno riceverete uno spunto su cui riflettere durante la nuova giornata, sarà un invito a portare la propria attenzione ad un argomento specifico che ci porterà all’ascolto del nostro sé. Durante tutta la giornata vi invito a riportare l’attenzione sul tema, lasciando fluire ed emergere semplicemente ciò che appare, assumendo un’attitudine di ascolto, di accoglienza e di osservazione, senza giudizio.

Ogni nuovo giorno ne aggiungeremo uno nuovo, così alla fine degli 11 giorni avremo creato un percorso di esplorazione personale. Buon viaggio…

GIORNO #1 – Apertura e Ascolto del proprio Cuore

Durante questo primo giorno alleniamoci ad ascoltare cosa ci sussurra il nostro Cuore. Accogliamo ogni emozione e restiamo semplicemente in osservazione senza trattenere e senza rifiutare qualsiasi cosa emerga, impegnandoci a mantenere il nostro Cuore Aperto, Ricettivo e in Ascolto durante l’intera giornata, senza paura o aspettativa. Anche scrivere le proprie emozioni può essere una buona idea, per iniziare a familiarizzare.

Utilizziamo la nostra capacità di abitare le nostre emozioni: sia che si tratti di un dolore molto grande o di un amore infinito, cerchiamo di abitare nel nostro Cuore, di fare amicizia di accogliere e ascoltare cosa ha da raccontarci. Ricollegandoci al nostro cuore saremo protetti da tutto ciò che non è Amore divino e ci ricollegheremo all’Amore Divino. Impareremo a sviluppare la percezione delle nostre origini, del nostro destino e della nostra appartenenza. Riusciremo così più facilmente a vivere in uno stato di Amore, Bellezza, Gioia e di Appagamento in cui ci si sente un tutt’uno con il mondo e si è in grado di percepire e accettare tutto nel suo ordine naturale.

Giorno #2 – Consapevolezza

“La vita è quella cosa che ci succede mentre siamo impegnati a fare qualcos’altro” Anthony de Mello. Questa frase riassume perfettamente l’arte di accadere, di succedere nella propria vita, di essere presente, di essere qualitativamente il protagonista di ciò che avviene nella propria vita.

La consapevolezza è un fenomeno estremamente intimo, e di importanza essenziale. Non è un superficiale essere informati, né un semplice sapere. La consapevolezza è una condizione in cui l’apprendimento di qualcosa si fa interiore, profondo, perfettamente armonizzato col resto della persona. È quel tipo di sapere che dà forma all’etica, alla condotta di vita, alla disciplina, rendendole autentiche. È conoscere la propria vera Essenza e riuscire a manifestarla nella propria vita, fa parte del sentire è legata all’Ascolto e all’Apertura del nostro Cuore, perché la consapevolezza parte sempre da dentro. La consapevolezza non si può inculcare: non è un dato o una nozione. È la costruzione originale del proprio modo di rapportarsi col mondo.

  • la consapevolezza del rischio, che non frena ma rende prudente
  • la consapevolezza delle proprie capacità, che orienta ed entusiasma
  • la consapevolezza del dolore, che rende compassionevoli e gentili
  • la consapevolezza di essere amati, che rende invulnerabili……

Diventare consapevoli di quanto accaduto, di come siamo cambiati, di quale futuro ci sta davanti è un passo fondamentale nella direzione giusta. Chi è consapevole non subisce ma può affrontare e rielaborare. Consapevolezze condivise rendono possibile un agire comune. Per chi evita o non riesce ad affrontare un percorso di consapevolezza il terremoto rischia di trasformarsi in un passato che non passa, ma continua a ripresentarsi ancora e ancora.

C’è un esercizio molto semplice, ma altrettanto efficace per poter accedere alla propria consapevolezza. Consiste nel fermarsi per 3 volte, o per chi vuole la sfida 5 volte, in momenti diversi della giornata: fermati completamente, entra in uno stato di ascolto profondo interno e compi 7 respiri, in ognuno di questi respiri, in ognuno di essi che saranno sempre più profondi, sempre più rilassati e sempre più consapevoli, inspirando ripeti mentalmente questa affermazione: “io sono esattamente qui”. Ad ogni respiro esplora questa affermazione rendendola più consapevole, sempre più potente dentro di te e sempre più convincente, in modo da trasformarla in un sentire attraverso la respirazione e dal sentire trasformala in un essere.

La maggior parte di noi vive anestetizzata rispetto a ciò che accade, vive le cose ma non è realmente presente, non è realmente consapevole, realmente e pienamente consapevole di vivere, mentre tutto… le situazioni, le relazioni, le emozioni, i pensieri scorrono all’interno.

Attraverso l‘Ascolto e l’Apertura del nostro Cuore diveniamo Consapevoli del nostro vero sé , di chi siamo, di cosa c’è all’interno di noi, è il primo passo per diventare degli Esseri Umani.

Giorno #3 – Tutto è Uno

Sapevamo tutti, intimamente, che dovevamo fermarci. E non poteva avvenire diversamente se ci pensiamo bene. Doveva essere Madre Natura a riportarci in una condizione di ascolto, a fermarci per permetterci di sentire cosa stava accadendo davvero intorno a noi. Non ci hanno fermato le foreste che bruciavano in Australia e in Brasile, non ci hanno fermato le immagini dei ghiacciai che si scioglievano, non ci ha fermato il grido di dolore degli animali… Semplicemente non sentivamo. Viviamo disconnessi dal ritmo e dai cicli della natura. E la nostra Madre comune ce lo sta ricordando.

Forse la più grande lezione che possiamo imparare da questo periodo è che siamo tutti interconnessi e interdipendenti con tutte le altre forme di vita. Oggi scopriamo e vediamo bene che siamo intimamente interconnessi, che non esistono confini e che “siamo tutti nella stessa barca”: dalla sua felicità dipende la mia felicità, come dal suo dolore dipende il mio dolore.

Questo ci fa approfondire ancora di più il concetto di responsabilità e ci dona una visione diversa, non solo della nostra individualità interconnessa a tutti gli altri, ma dal concepire la vita, la Terra e tutti gli organismi come unico, un unico organismo che si muove, quindi dal lavoro di ogni cellula, di ogni entità singola che lo compone dipende il destino di tutti. Anche il nostro corpo umano funziona esattamente in questo modo, se lo osserviamo dall’esterno sembra un’unica entità, ma all’interno di noi senza l’interconnessione tra organi, cellule, tessuti, ecc.. non potremmo funzionare. Ora forse riusciamo vedere in modo più consapevole e chiaro il fatto che anche il nostro pianete funziona esattamente nello stesso modo.

“Le coso sono unite da legami invisibili.
Non puoi cogliere un fiore senza turbare una stella.”
Galileo Galilei

Questo ci dona profondità, responsabilità, determinazione e capacità di relazionarci con gli altri. Unità vuol dire riuscire a concepire e a percepire l’unità distinta della vita al di là delle mille forme, situazioni e colori, che costantemente ci si manifestano davanti. Dobbiamo divenire consapevoli del fatto che tutto è collegato, non esiste la separazione se non nella nostra mente. C’è una saluto bellissimo che utilizzavano i Maya In Lak’ech che significa io sono un altro teio sono te e tu sei me, una dichiarazione di Unità e di Amore.

Durante questa giornata proviamo semplicemente ad osservare, a ricercare, a divenire consapevoli, che tutto quanto nella nostra vita è Uno. Proviamo ad osservare un fiore, un albero, un insetto, qualunque cosa, ma non con la mente analitica bensì con il cuore andiamo alla ricerca dell’interconnessione che ci circonda, sentiamo all’interno del nostro cuore di far parte di un unico organismo che si muove: dell’importanza della nostra presenza all’interno di questo organismo, in quanto esseri unici abbiamo il dovere di portare il nostro talento nel mondo, e della bellezza, meraviglia e della responsabilità che abbiamo all’interno di questo organismo.

Giorno #4 – Come Dentro così Fuori

Ciò che all’interno di noi, si rispecchia fedelmente nella realtà che vediamo e viviamo all’esterno di noi. Ieri abbiamo visto l’interconnessione tra ogni cosa, il collegamento invisibile che muove un intero organismo: l’Universo.

Ora è arrivato il momento di prendere coscienza anche di un altro importantissimo livello di interconnessione, quello tra ambiente interno e ambiente esterno: l’intima relazione che esiste tra i nostri pensieri, impressioni, idee, emozioni e ciò che accade nel mondo esteriore. Stiamo comprendendo ora, lentamente, l’impatto del nostro mondo interiore sulla realtà e nel disegno del nostro destino individuale, sociale e collettivo.

“Un pianeta migliore è un sogno che inizia a realizzarsi
quando ognuno di noi decide di migliorare se stesso. 
Sii il cambiamento che vorresti vedere avvenire nel mondo.” Ghandi

Quando il nostro ambiente interiore è inquinato da rabbia, separazione, solitudine, conflitto, competizione, frustrazione, ansia e odio allora l’ambiente esterno rifletterà questa condizione. Ed è proprio dalla consapevolezza dell’impatto che il nostro intimo sentire, i nostri pensieri e le nostre emozioni hanno sul mondo che dovrebbe dare inizio ad una nuova rivoluzione: una rivoluzione interiore che possa cambiare davvero il senso di identità individuale, collettivo e il ruolo dell’Essere Umano su questo pianeta.

Non vi è nulla di separato: all’intimità dei nostri pensieri e alla qualità del nostro mondo invisibile interiore è legato il destino di tutti. Ognuno deve fare la sua parte. Per questo a nulla serve ora lamentarsi, cercare un colpevole, creare un nemico contro cui sfogarsi e lottare, criticare, odiare, arrabbiarsi. Anzi è ulteriore inquinamento in un ecosistema interiore collettivo e individuale già largamente compromesso.

Se pensiamo a quanto appena detto e lo riportiamo nelle nostre vite, nella nostra quotidianità, risulterà chiaro ed evidente il fatto che a dipendenza del nostro stato d’animo, quindi a dipendenza da cosa regna nel nostro mondo interiore, dipendono le nostre giornate, i nostri comportamenti e le nostre scelte. Quindi è normale che se nel nostro cuore regna paura, rabbia, frustrazione nel nostro mondo esterno si rifletteranno situazioni che andranno a confermare il nostro sentire. E tutti sappiamo che quando invece ci sentiamo bene, siamo in armonia al nostro interno e ci sentiamo felici, il nostro mondo esterno è ricco di situazioni che rispecchieranno la nostra felicità, saremo anche più indulgenti, amorevoli e comprensivi con chi ne avrà bisogno. Per questo motivo il cambiamento deve avvenire da dentro di noi, da ogni singolo individuo che con coraggio entra nel proprio mondo interiore ed inizia un percorso di consapevolezza e crescita.

“Quando ero giovane volevo cambiare il mondo,
oggi sono saggio e voglio cambiare me stesso.” Dalai Lama

Dall‘(1) Apertura e all’Ascolto del mio cuore arrivo alla (2) Consapevolezza, che mi porterà a comprendere che tutto è collegato e che (3) Tutto è Uno e di conseguenza mi renderò conto che ciò che è dentro di me lo ritroverò nella mia realtà: (4) Come Dentro Così Fuori.

GIORNO #5 – Fiducia

Nel momento in cui ascoltiamo il nostro cuore, diveniamo consapevoli del nostro mondo interiore, percepiamo l’interconnessione che esiste tra ogni cosa nell’Universo e tra il nostro mondo interiore e quello esteriore, non possiamo che comprendere e percepire il vero significato della Fiducia. A questo punto è un sentimento che nasce spontaneo, riusciamo a vedere più chiaramente che nulla accade senza un motivo, e riusciamo ad accogliere con fiducia ciò che si manifesta nella nostra vita. La Fiducia fa nascere in noi un senso di responsabilità più profondo verso noi stessi ed il mondo circostante, essendo più consapevoli del ruolo importante che le nostre scelte, i nostri sentimenti ed i nostri pensieri esercitiamo nel viaggio della vita.

Quando si vive nelle sfiducia, nel dubbio o nel pessimismo è come se inconsciamente ci si rifiutasse di lasciarsi guidare dal proprio Io Superiore e di considerarsi parte di un Tutto più grande (ci si “dimentica” che Tutto è Uno e che il mondo è Come Dentro così Fuori). In questo modo circoscriviamo le nostre possibilità di percezione della nostra personalità come se fosse limitata, isolandoci dall’unica fonte da cui invece può scaturire la Fiducia. Quando si è disconnessi dal proprio Io Superiore si crede di dover dominare tutto con il pensiero, si analizza, ci si arrovella, si indaga, ma per lo più il risultato di questo incessante lavorio del pensiero appare deprimente. Questo atteggiamento non può che portare ad una aspettativa incerta e in questo modo non possono che svilupparsi gli avvenimento che accadono in modo incerto. Solitamente non ci si rende conto che con questo atteggiamento non si danneggia soltanto sé stessi, ma anche l’Unità Superiore che tutto abbraccia. Mentre se invece viviamo nella fede e nella fiducia riusciamo a vedere che anche le difficoltà hanno una funzione necessaria e dinamizzante nel contesto superiore del Tutto e le consideriamo come tappe necessarie verso un risultato positivo.

Durante questa giornata esercitiamo la nostra Fiducia nell’elemento positivo, nel senso della vita, in una Unità Superiore, nell’esistenza di una guida interiore e nella nostra forza che risiede nel nostro intimo, in questo modo fortifichiamo la nostra fede diventando consapevoli. Non sempre le cose non vanno esattamente come vorremmo, ma c’è un disegno più grande che spesso inizialmente non riusciamo a cogliere, ma che sicuramente sarà un passo necessario per un’opportunità di crescita ed evoluzione. Dalla crisi nascono risorse e opportunità se procediamo con fiducia e consapevolezza di noi stessi.

GIORNO #6 – Scegliere

Per poter orientare consapevolmente la traiettoria della nostra vita, dobbiamo imparare a saper scegliere e a saper decidere. C’è una differenza sostanziale tra lo scegliere e il decidere, per esempio: noi scegliamo di mangiare, ma decidiamo cosa mangiare, noi scegliamo di uscire e decidiamo dove andare, noi scegliamo di cenare al ristorante e decidiamo in quale ristorante cenare, cioè la decisione rende specifica e operativa la scelta.

Ci sono quattro domande chiave che dobbiamo porci per comprendere come scegliere, per comprendere la qualità della nostra scelta e le conseguenze che la nostra scelta avrà.

  1. PERCHÉ? Perché dobbiamo scegliere qualcosa, qual’è il perché profondo della nostra scelta e dobbiamo essere abili a rispondere autenticamente a questo perché. Nella maggior parte delle cose che facciamo c’è una dinamica di convenienza. Per capire il perché della tua scelta potresti chiederti: “I vantaggi quali sono?”.
  2. COSA? Per tantissime persone, anzi per la maggior parte delle persone comprendere cosa si sceglie, scelgo questo al posto di quello, scelgo qualitativamente questo, il cosa scegliamo, rappresenta una bussola importante per orientare scelte e decisioni.
  3. COME? La maggior parte delle persone non si rende conto dell’importanza del come. Il come è molto più importante del cosa ed è molto più importante del perché. Dal come dipende la maggior parte delle conseguenze di quello che facciamo. Per capire il come scegliamo potresti chiederti: “Sai e sei in gradi di ascoltare, di sentire come il tuo corpo sceglie, quali sono le sensazioni che orientano le tue scelte?”.
  4. CHI? Quale parte di me sta attuando questa scelta, sta attuando questa decisione, sta prendendo questa decisione. Il chi ci fa capire anche a quali esigenze noi stiamo rispondendo, stiamo nutrendo. Per capire chi sceglie dovresti chiederti: “Quale parti me ha l’esigenza di compiere questa scelta o questa decisione?”.

Ogni nostra scelta, ogni decisione che prendiamo orienterà altre scelte, altre decisioni e creerà situazioni, relazioni, percezioni, vissuti ed è importantissimo per tracciare una traiettoria consapevole della propria vita, comprendere le meccaniche di questo scegliere, di questo decidere, ma soprattutto comprendere il ruolo della consapevolezza nel processo di scegliere e nel processo di decidere.

Il 90% delle nostre preoccupazioni dipende dal fatto che non scegliamo davvero noi stessi, non prendiamo scelte di vita consapevoli, complete, globali ed integrate. Dal fatto di scegliere e di saper scegliere, di compiere una scelta o di compiere una non scelta apparente, dipende da uno stato di serenità interiore che poi a partire da quello si struttura tutta la realtà e tutto il nostro sentire, l’intimità del nostro sentire.

La capacità che abbiamo di creare consapevolmente la nostra vita, il fatto di saperci ascoltare e di comprendere come scegliere e di comprendere come trasformare le crisi in risorse e opportunità, sia un passaggio fondamentale. L’unica cosa che possiamo fare è essere autentici, è ascoltarci con autenticità, e di momento in momento, di passo in passo, riuscire ad orientarci, a sceglierci, a scegliere noi stessi. D’altronde non possiamo fare altro, abbiamo l’esigenza di riconoscerci, di sceglierci, di seguirci e di orientare tutto ciò che accade nella nostra vita come conseguenza di questa scelta che avviene costantemente: la scelta di noi stessi.

GIORNO #7 – Gentilezza

Ma cos’è la “Gentilezza”? È un atteggiamento che implica ascolto, rispetto, comprensione, fiducia verso l’altro e verso sé stessi. Molto spesso quando pensiamo alla Gentilezza pensiamo sia solo un atteggiamento che rivolgiamo all’esterno, verso il prossimo, ma come abbiamo compreso in questo percorso non possiamo donare all’esterno qualcosa che non è presente in noi (un esempio ci aiuta a comprendere meglio: come posso regalare una mela ad una persona affamata se io non possiedo delle mele? Semplicemente non posso, con le cose materiali e concrete questo principio è perfino banale, ma vale lo stesso principio anche per i sentimenti), quindi come possiamo essere gentili verso l’altro se non trattiamo noi stessi con Gentilezza? Semplicemente non possiamo. La Gentilezza non ha nulla a che fare con forme superficiali di cortesia, formalità, con il buonismo, né l’educazione, è un modo di essere, un sentire profondo, non ha a che vedere con il fare ma bensì con l’Essere.

Se includiamo noi stessi nel pensiero della Gentilezza ci rendiamo conto del suo vero significato: quando pensiamo di essere gentili nei confronti dell’altro lo facciamo attraverso le parole, i sorrisi, i gesti di aiuto che offriamo, la maggior parte delle volte offriamo la nostra Gentilezza e solo quando quest’ultimo è in difficoltà oppure ha bisogno di aiuto. Verso noi stessi non applichiamo lo stesso atteggiamento, non è vero? Anzi la maggior parte delle volte siamo i giudici più severi di noi stessi, pretendendo la perfezione, abbiamo un’idea sacra di perfezione e quando deludiamo quell’idea ci sembra di non essere degni della vita, degni dell’amore, degni delle persone a noi care. Questo ci mostra molto bene come la nostra Gentilezza, anche se la pratichiamo con le persone a noi vicine, non sia autentica, ma un mezzo inconscio per ricevere riconoscimento dall’esterno, per ricevere amore, insomma per essere meritevoli della stima della comunità in cui viviamo.

Per coltivare la Gentilezza dobbiamo partire dal nostro sentire e dal nostro cuore, il primo passo verso la Gentilezza deve avvenire verso sé stessi. Dobbiamo imparare a sviluppare la consapevolezza necessaria per entrare in ascolto dentro di noi, accogliendo ciò che emerge, essendo comprensivi con i nostri bisogni, le nostre paure le nostre difficoltà, avere molta pazienza, essere fiduciosi ed essere molto gentili. In questo modo la Gentilezza ritornerà a far parte del nostro modo di essere, perché nel nostro stato naturale noi siamo Gentilezza.

La Gentilezza è una forma di bellezza profonda che porta alla meraviglia, ad un sentimento di amore profondo e connessione con tutto il creato. Osservando la Natura ci rendiamo conto che nella sua bellezza c’è molta gentilezza, i fiori per esempio sembrano gentili solo a guardarli. Durante questa giornata iniziamo a coltivare in noi la Gentilezza, è un seme che va innaffiato ogni giorno di cui dobbiamo prenderci cura se vogliamo che un giorno sbocci donandoci la sua gentile bellezza come un fiore. Cerchiamo di ascoltare con che parole ci rivolgiamo a noi stessi, con quali sentimenti e nel momento in cui ci rendiamo conto di non essere gentili, fermiamoci, respiriamo e ri-sintonizziamoci sulla Gentilezza. È una pratica alla quale dobbiamo dedicare molta attenzione e costanza, ma che ci riporterà al nostro stato naturale di essere Esseri Umani Gentili con noi stessi e con il mondo che ci circonda.

“La Gentilezza è la lingua che il sordo può sentire e il cieco può vedere.”
Mark Twain

GIORNO #8 – Trasformare

Quello a cui Opponi Resistenza Persiste.. la nota citazione di Carl Gustav Jung che ha aperto la strada a tecniche e forme di conoscenza profonde e quanto mai attuali. Jung lascia ben intendere che tutto ciò che non abbiamo portato alla luce della coscienza rimane seppellito nel mondo interiore inconscio, ritorna cronicamente sotto forma di “destino” nel mondo esteriore.

Affinché si possano verificare dei reali cambiamenti nella nostra esistenza, dobbiamo entrare in uno stato di coscienza, che non oppone sistematicamente resistenza alle questioni della vita, ma si pone in accettazione di ciò che siamo realmente. La tendenza dell’uomo ordinario, è quella di dare importanza e di porre attenzione, concentrazione ed energia a ciò che non vuole o che non gli piace.

In funzione del fatto che l’energia segue il pensiero, quando queste leggi vengono sfidate, ossia ogni volta che opponiamo resistenza a ciò che si è “manifestato” non facciamo altro che aggiungere energia e potere a quell’avvenimento o a quella circostanza.

È in questo momento che dobbiamo renderci conto che l’unica soluzione che abbiamo è quella di trasformare, anzi che lottare contro, la circostanza, la situazione o l’avvenimento. Normalmente l’uomo crede con convinzione che per eliminare un problema sia necessario concentrarsi e cercare una soluzione nell’ambito della mente razionale, invece l’approccio per trasformare la realtà non deve basarsi sulla logica razionale, ma sulle emozioni del “presente”, perché per l’effetto di risonanza: il simile attrae il simile.

“Nulla si crea, nulla si distrugge: tutto si trasforma.”
Antoine-Laurent de Lavoisier

La trasformazione avviene dall’interno grazie alla consapevolezza, al riconoscimento, alla correzione dell'”errore” e all’armonizzazione del nostro essere con il Piano Divino. Una volta trovato l'”errore”, la guarigione non si ottiene lottando o ricorrendo alla forza di volontà e all’energia per soffocare ciò che non va, bensì sviluppando la virtù opposta. Lottare contro una mancanza significa rafforzarla, in quanto la nostra attenzione è tutta concentrata su di essa e ci fa sentire sempre più invischiati nella lotta. Invece la via della guarigione consiste nel dimenticare la manchevolezza e sforzarsi consapevolmente di sviluppare la virtù contraria, che ne impedirà il manifestarsi. Da principio questo può rivelarsi alquanto difficile, ma soltanto da principio, perché poi si constata con quanta incredibile rapidità può svilupparsi una virtù che riceve tutto il sostegno del cuore.

Come degli alchimisti delle nostre emozioni dobbiamo impegnarci a trasformare ciò che ostacola la nostra evoluzione, per generare un cambiamento all’interno di noi in modo che l’odio possa trasformarsi in amore, la disperazione possa trasformarsi in fede, la paura possa trasformarsi in coraggio, l’indifferenza possa trasformarsi in tenacia, la mancanza possa trasformarsi in abbondanza, la solitudine possa trasformarsi in risorsa,…

Oggi proviamo a divenire consapevoli di ciò che ci disturba e, senza opporre resistenza come degli alchimisti, proviamo a trasformare l’ostacolo in virtù.

GIORNO #9 – Coscienza

Etimologicamente il termine coscienza deriva dal latino consciens, participio presente di conscíre ovvero essere consapevole. Genericamente viene utilizzato per indicare la consapevolezza di ciò che avviene in noi, ossia da quell’interiore sapere che ciascuno ha del bene e del male, il giudizio che si ha dei propri sentimenti ed azioni in relazione ai principi della propria morale. Da qui arriva per esempio il modo di dire “avere la coscienza pulita” che utilizziamo quando, in base ai nostri personali codici di giudizio morale sentiamo di esserci comportati bene. Mentre il significato che il termine Coscienza ha nella filosofia è il rapporto che l’anima ha con se stessa, ossia la relazione profonda intrinseca che l’uomo ha con il suo mondo interiore e spirituale. In ogni caso il termine Coscienza ci riconduce a qualcosa che è all’interno di noi, al nostro mondo interiore, profondo.

La Coscienza è collegata alla sfera dell’interiorità, quindi è un campo specifico nel quale è possibile effettuare indagini o ricerche che riguardano e che si rivelano attraverso un principio divino. La Coscienza non è semplicemente la consapevolezza del sentire dell’essere in contatto con sé stessi, ma è l’atteggiamento successivo che arriva in un secondo momento, ossia il ritornare a sé stessi, è il viaggio che va verso l’inizio di ogni cosa, verso la propria interiorità come insieme di componenti non scindibili e che, attraverso l’interazione costante con la realtà che ci circonda, determina la nostra realtà partecipando alla nostra stessa esistenza. È l’unione tra anima, corpo e mente che insieme formano la nostra totalità. La Coscienza è ciò che permette l’unione con il resto del creato senza il quale la nostra esistenza non sarebbe possibile.

L’uomo appartiene alla Natura, non può osservarla dal di fuori, ne è parte integrante. Eppure si ostina a vederla come ente a sé, come un fenomeno oggettivo da controllare o modificare in base alle proprie necessità, invece di rendersi conto che la natura è l’intera realtà di cui anche gli esseri umani fanno parte. La natura è il nucleo essenziale, è l’essenza, è il campo unificato della Coscienza. Il Campo Unificato unifica tutte le forze fondamentali presenti in natura, è il campo d’intelligenza alla base di tutto: della mente e della materia, dell’essenza e della concretezza. Questo campo è immateriale perché è pura coscienza, è energia vibrante che permea il Tutto e che mette in rapporto spirituale con ogni cosa presente nell’Universo.

La Coscienza non si esaurisce mai, le nostre vibrazioni interne, date dal simbiotico rapporto delle nostre componenti vitali, si espandono oltre noi stessi accordandosi con l’esterno, con l’esistenza stessa. Esiste una netta linea di confine tra il nostro corpo e la realtà esterna solo in virtù della nostra parte razionale e delle nostre convinzioni radicate, è rimasta ancora solo la mente che ci separa dalla verità. Questa linea è nulla se poniamo l’attenzione sul grande scambio energetico che avviene tra il dentro e il fuori. Siamo sintonizzati costantemente con la realtà che ci circonda, la nostra esistenza è parte di questa continua sintonizzazione tra dentro e fuori, tra sé interno e realtà esterna, tra interiorità e apertura al mondo.

La Coscienza è energia, il suo campo d’azione non va concepito entro i confini del nostro corpo ma al contrario, in modo esteso all’infinito. E’ energia che parla di noi e che ci dice del mondo e di come questo in ogni  attimo del nostro esistere ci apre le porte verso infinite possibilità di  essere. Abbiamo un potere immenso… siamo parte di un’unica grande Coscienza Divina, di un soffio di pura intelligenza che anima noi e tutta la realtà, di un campo unificato che unisce tutti i fenomeni dell’universo, materiali e spirituali, un campo di cui noi facciamo parte integrante che ci collega ad ogni altro essere e fenomeno dell’universo, dal più piccolo al più grande. Siamo parte di un unico fluire esistenziale… di quel Principio assoluto… di quell’Uno che è con l’altro…

Vivere senza essere consapevole dell’esistenza della Coscienza, senza essere in contatto con la propria anima, il proprio mondo interiore equivale a non vivere. Senza questa consapevolezza perdiamo l’essenza della vita, perdiamo la lezione che siamo venuti ad apprendere su questa terra, perdiamo il nostro talento, la nostra realizzazione profonda, manchiamo la felicità.

Ci è stata data una personalità unica ed individuale che appartiene solo a noi, ci è stata data una vita che solo noi possiamo condurre, ci è stato dato un compito che solo noi possiamo assolvere. Siamo stati collocati come creature divine in questo mondo allo scopo di acquisire tutta la saggezza possibile, diventare buoni, amabili e per aiutare gli altri. La via è quella della gioia e del cuore, la nostra Anima la conosce bene, ci parla attraverso l’intuizione, gli istinti, i desideri profondi, gli ideali, le predilezioni per indicarci la via giusta, ma sta sempre a noi ascoltare, entrare in contatto ed in comunicazione con la nostra Anima, con la Coscienza.

C’è un modo per comprendere quando siamo in comunicazione ed in armonia con la nostra Anima: è il grado di sensazione di felicità che proviamo, più intensa è la gioia e la sensazione di felicità più siamo in contatto con la nostra Anima, la Coscienza.

GIORNO #10 – Fratellanza

Siamo tutti una sola Vita. Siamo tutti un solo Amore. Poveri e ricchi, deboli e forti, siamo tutti una sola umanità, cadiamo e ci rialziamo insieme. La Fratellanza dell’uomo è un fatto di Natura, che non significa uguaglianza oppure essere uniformati, anzi visto il principio della nostra unicità, del nostro essere unici ed irripetibili su questo Pianeta, implica di conseguenza che la fratellanza esista a prescindere dalle differenze tra i medesimi individui, come la differenza di età, la differenza di forza, di cultura, di religione, di intelligenza, di capacità, ecc…

La Fratellanza è l’interesse comune, che lega e accomuna appunto tutti gli uomini, rendendoli tutti Fratelli. È quel legame che, quando si vive immersi nel flusso dell’Amore, essendo in contatto con la propria Coscienza, essendo consapevoli di essere tutti Uno e che il mondo funziona Come Dentro così Fuori, la Fratellanza è il sentimento che sorge spontaneo e naturale perché parte integrante di noi del nostro essere Esseri Naturali. Elevando la prospettiva verso la collettività non possiamo che renderci conto del fatto che tutta la nostra vita è basata sul concetto della Fratellanza.

La separazione è stata creata dalla nostra mente, il fatto di sentirci gli uni separati dagli altri, come singoli individui che esistono a sé, come enti separati, è in realtà la più grande illusione esistente. Questa sensazione di separazione ci porta a sentirci Esseri separati dal Mondo Naturale, ha fatto in modo che la diversità tra gli individui sia stata interpretata come separazione. Mentre la diversità è proprio il valore aggiunto che ogni Fratello può portare al mondo, alla collettività e quindi ai suoi Fratelli. La diversità implica il celebrare ed il condividere il proprio talento unico ed irripetibile a favore del mondo in cui viviamo, a favore di altri nostri Fratelli, a favore degli animali, del mondo vegetale a favore della Vita. Non vi è nulla di separato: dall’intimità dei nostri pensieri è legato il destino di tutti, dalla qualità del nostro mondo invisibile interiore dipende la qualità del mondo che possiamo vedere al di fuori di noi, Come Dentro così Fuori.

Questo periodo ci ha mostrato molto chiaramente come nulla è separato mentre invece tutto è collegato. A nulla sono servite le distanze, i confini tra i Paesi, i muri che sono stati costruiti, le leggi che sono state create per tenere gli uni separati dagli altri, ci siamo ritrovati esattamente tutti nella stessa situazione. Questa situazione vuole anche ricordarci il concetto di Fratellanza ossia che abbiamo un interesse comune la Vita, che è possibile solo attraverso la collaborazione di tutti gli Esseri Viventi. Ognuno ora è chiamato a fare la sua parte, iniziando ad occuparsi di sé essendo consapevole del fatto che così facendo si occupa di tutti i suoi Fratelli.

Questo è il momento di aiutare, di mettere a disposizione i propri talenti per il bene comune e, se non è chieder troppo.. di amare e amarsi.

È arrivato il momento che ognuno si prenda le proprie responsabilità e si renda conto del fatto che ogni persona è importante proprio perché unica e irripetibile, che sono le singole persone a creare il mondo, attraverso la propria Unicità. L’Essere Umano è l’unico essere vivente ad avere accesso alla Coscienza con la quale può entrare in contatto ed utilizzare l’infinito potere della creazione, è l’unico essere vivente che non vive di soli istinti primari, ha un mondo interiore ricco di risorse. Ma purtroppo l’Essere Umano è anche l’unico essere vivente che non rispetta e celebra la Vita e la Natura, proprio perché si è allontanato dalla fonte primaria di ogni cosa: la Natura, proprio perché la percepisce come una cosa separata da sé stesso.

È arrivato il momento di ricollegarsi alla fonte, di ricollegarsi ai ritmi della Natura sarà solo in questo modo che si ritroverà l’interesse comune che unisce ogni creatura: la Vita, a quel punto la Fratellanza nascerà spontaneamente, anzi ci chiederemo come è stato possibile vivere diversamente, non ci sarà più sforzo e la vita fluirà con la sua energia primaria, l’Amore.

GIORNO #11 – Amore

L’Amore è energia. L’Amore non lo possiamo vedere né toccare, lo possiamo solamente sentire, percepire attraverso le sensazioni con cui esso si manifesta. L’Amore è l’energia attraverso la quale tutto si manifesta, attraverso la quale esiste la Vita su questo Pianete, è l’energia della creazione, della coscienza, il campo unificato di cui ognuno di noi fa parte, da cui possiamo attingere e manifestare nel mondo.

Abbiamo iniziato il nostro viaggio suddividendo ogni giornata tra due temi principali: il CUORE e la RESPONSABILITÀ, entrambi mossi da un unico denominatore comune: L’AMORE, oggi non possiamo che tornare alla fonte che rende tutto possibile:

  1. È attraverso l’Amore che riesco ad Aprire ed Ascoltare il mio CuoreCUORE
  2. È attraverso l’Amore che arrivo alla ConsapevolezzaRESPONSABILITÀ
  3. È attraverso l’Amore che riesco a comprendere che tutto è collegato: Tutto è UnoCUORE
  4. È attraverso l’Amore che mi divento consapevole del mio mondo interiore e sono in grado di osservare quello esteriore: Come Dentro Così FuoriRESPONSABILITÀ
  5. È attraverso l’Amore che sviluppo la mia Fiducia CUORE
  6. È attraverso l’Amore che posso Scegliere in modo naturale – RESPONSABILITÀ
  7. È attraverso l’Amore che posso Essere GentilezzaCUORE
  8. È attraverso l’Amore che posso Trasformare – RESPONSABILITÀ
  9. È attraverso l’Amore che entro in contatto con la mia CoscienzaRESPONSABILITÀ
  10. È attraverso l’Amore che divento consapevole che l’unica via possibile per la mia felicità e quella del prossimo è la FratellanzaCUORE
  11. È attraverso l’Amore che posso abbandonare ogni dubbio sul fatto che l’unica via è l’AmoreCUORE e RESPONSABILITÀ

Ora possiamo vedere il viaggio che abbiamo percorso in questi 11 giorni, per portare nelle nostre vite un nuovo inizio: un cambiamento. È da questa presa di coscienza interna che nasce una rivoluzione, la rivoluzione del nostro modo di sentire, nel nostro modo di comportarci, nelle nostre scelte, nelle nostre decisioni e nelle nostre relazioni, e questo fa la differenza. La differenza delle rivoluzioni interiori è che si basano innanzitutto su un nuovo senso di felicità, che non dipende dal fare o dall’avere, ma dalla consapevolezza dell’essere, questa è la felicità autentica.

È per questo motivo che ognuno di noi dovrebbe imparare profondamente, realmente, autenticamente a scegliere con il cuore assumendosi la responsabilità delle proprie scelte, orientando la propria vita in una traiettoria che realmente genera un impatto all’interno, in questo modo si manifesta un cambiamento nelle relazioni aiutando il processo evolutivo di tutti.

Ama quello che sei, quello che fai, chi ti circonda…
perché quando ami stai usando l’energia più potente di tutto l’Universo.

Solo attraverso l’Amore possiamo entrate in contatto con la nostra Anima e la nostra vera Essenza, in questo modo con Cuore e Responsabilità avremo la possibilità di iniziare a vivere la nostra vera vita per noi stessi e la collettività.

Vi auguro di cuore un Buon Inizio Cari Amici della Natura, con affetto. Barbara


Informazioni su Barbara

La cura per tutti i mali e i torti, le ansie, le sofferenze e i crimini dell'umanità sta in una sola parola: "amore". È la divina vitalità che produce e nutre la vita. A ciascuno e a tutti noi da il potere di fare miracoli se lo vogliamo. Lydia Ch

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