Il Dono di Saper Scegliere Consapevolmente


È un momento in cui sentiamo forte dentro di noi il desiderio di trovare una direzione, ma non una qualsiasi, è diverso dalle altre volte, questa volta vogliamo scoprire quella giusta per noi.

Mi viene in mente il Fiore di Bach Wild Oat, l’avena selvatica, questo fiore è legato al potenziale spirituale della vocazione. Nello stato Wild Oat negativo non si sa quale sia la vera vocazione, quale direzione prendere, e per questo ci si sente incompleti e insoddisfatti nel profondo dell’Anima.

Segnatura: forma e funzione

Wild Oat, l’avena selvatica (Bromus ramosus), è una pianta frequente o comune, che tuttavia passa quasi inosservata per il suo aspetto umile. È una pianta che cresce lungo le strade e i sentieri, le siepi, le sponde dei fiumi e ai confini dei boschi. In origine si sviluppava forse all’interno di questi ultimi e ha resistito dopo l’abbattimento degli alberi, sul terreno spoglio, a marcarne il confine. In British Grasses (1867) Margaret Plues osservò che cresceva in “quasi ogni siepe, soprattutto lungo i margini dei boschi e i viottoli ombrosi”, comune quanto l’erba. Alla Plues piaceva, e la definì “fiera… la statura alta, le grandi pannocchie graziosamente piegate, i lunghi rami in fiore lievemente chini, che sempre più curvi via via che i semi in fase di maturazione aggiungono peso alle lunghe spighe…”.

La prima caratteristica che attira la nostra attenzione è proprio la singolare altezza di Brumus ramosus, che più superare i due metri. È una pianta che vuole arrivare ad una certa altezza, come una persona che si arrampichi su un albero per capire dove si trovi, ma resta fragile e delicata, viene mossa dal minimo alito di vento, e non ha affatto la forza di un albero. Dato che cresce in zone ombreggiate, riparata da altre piante, ha bisogno di acquisire altezza per raggiungere la luce e crearsi il suo spazio. Più che altro, tuttavia, sembra alla ricerca di un orientamento, di una direzione. I gambi sottili, tubulari si estendono verso l’alto come antenne, mentre le teste si piegano, come per osservare ed ascoltare. Gli steli sono provvisti di una guaina che si apre a formare una foglia stretta, nastriforme, che si ripiega con noncuranza su sé stessa. La guina è ricoperta di peluria, il che corrobora l’immagine di sensibilità e rende i gambi lucidi, argenti, simili per l’appunto ad antenne.

Il gesto primario di Wild Oat è quello di mettersi alla ricerca, di crescere in altezza, essa però non possiede una forma decisa, verticale, dato che il movimento verticale vacilla e che le teste si spiegano e guardano il suolo. Così Bach descrive il comportamento umano: “Per quelli che ambiscono a realizzare qualcosa di importante nella vita, che vogliono acquisire molta esperienza e gioire di tutto ciò che è loro possibile, vivendo pienamente. La difficoltà per queste persone sta nel decidere quale occupazione seguire, perché sebbene le loro ambizioni siano forti, non sentono alcuna vocazione particolare. Ciò può causare perdita di tempo e insoddisfazione.”

L’ambizione, dunque, vacilla. Tali individui voglio realizzare qualcosa, hanno l’ambizione di crescere molto, di lasciare un segno nel mondo, ma non possiedono la fermezza d’intenti e la volontà ferrea per perseguire i loro obiettivi. “Non hanno una vocazione” commenta Bach, come a sottolineare l’idea di un messaggio esterno, “una vocazione che li chiami ad elevarsi sopra tutti gli altri”. Perciò ricadono nel labirinto della vita terrena, consci di voler volare ma privi dello spirito d’iniziativa e della volontà di sviluppare le qualità necessarie allo scopo. Come ci si sente quando la grandezza dell’Anima chiama e non si sa come uscire dalle tenebre e raggiungere la luce intensa del sole? Si prova sicuramente un senso di “blocco e insoddisfazione”. Il termine “blocco” ci riporta ancora una volta all’idea del viaggio: il viaggio dell’Anima nella vita, lungo il sentiero della vocazione. Più volte nella vita ci troviamo a un bivio e non sappiamo in che direzione andare. Ebbene, Wild Oat è per quanti restano fermi, esitanti, indecisi.

Brumus ramosus ama il terreno umido e non cresce normalmente in spazi aperti, esposto alla piena luce del sole, in cima alle colline o nelle pianure aride. Per crescere in pieno sole è necessario possedere una volontà forte, decisa. Wild Oat non è, tuttavia, l’avena selvatica (Avena fatua) che si trova nei campi di granoturco, ossia un’infestante: Bach ne ha solo preso in prestito il nome. La pianta, infatti, preferisce l’ombra screziata dell’ambivalenza, il paravento dell’incertezza quale motivo per evitare di agire. Persino i fiori hanno una struttura tale da poter evitare la luce diretta. Wild Oat fiorisce verso la fine di luglio, piuttosto avanti nella stagione, tale processo indica un certo ripiegamento su di sé e uno scarso coinvolgimento nella vita.

I semi vengono dispersi solo alla fine dell’estate. Sono sottili, appesantiti da un lato dal chicco, che resta attaccato fino a che il vento non li disperde. Quando questi iniziano a cadere verso il suolo, si voltano verso il terreno e si ancorano in esso. Ogni seme presenta una peluria ispida e corta, che funge da bargiglio, mediante cui si fa strada nella terra e tra la vegetazione che lo riparerà e in cui potrà germogliare rapidamente. Il comportamento del seme suggerisce un’intenzione quasi perversa, come se il soggetto Wild Oat andasse alla ricerca dei problemi per dimostrare l’assurdità del fato; infatti le persone Wild Oat hanno la tendenza a finire in ambienti e in attività a loro non congeniali, e ciò non fa che aumentare il senso di frustrazione.

Riguardo a Wild Oat, Bach sottolineò l’importanza di uno “scopo preciso nella vita”. Le persone sono spesso annoiate, e non nutrono un vero interesse per la propria esistenza: svolgono lavori inadatti, privi di creatività, il che mina la loro forza e le porta inevitabilmente alla malattia. Bach si espresse in modo deciso sull’argomento enfatizzando la necessità di identificare e perseguire il proprio scopo esistenziale. Questa è la chiamata dell’Anima, che ci invita a sviluppare tutte le nostre potenzialità per diventare esseri autentici. La sfida, spiega Bach, è “prendere coscienza della nostra divinità… perché mediante tale Potere Divino tutte le cose divengono possibili”. Se la terminologia “Potere Divino” vi crea problemi, sostituitela con “potere di sognare”: in tal modo potrete diventare quello che sognate di essere.

Wild Oat: il Fiore della Vocazione – dal cercare al trovare
Vedo il Senso – Perseguo la Meta – Sono Appagato

Wild Oat non è un tipo di persona, ma rappresenta momenti o tappe della vita in cui diventa necessario orientarsi nella giusta direzione.

In questo stato, si prova un’insoddisfazione profonda, la sensazione che la vita scorra in lontananza e che si stia andando alla deriva senza trovare il proprio posto. È molto più facile capire questo processo con le parole: vuoto esistenziale.

La società occidentale moderna è una grande produttrice di persone Wild Oat, perché, essendo costruita sul materialismo, dedica poco tempo a cercare di rispondere alle questioni filosofiche fondamentali: “Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo? Perché viviamo?”

Il consumo indiscriminato e l’accumulo di guadagni costituiscono le fonti di motivazione e pertanto di significato dell’esistenza. Ma questo surrogato non rappresenta uno stimolo sufficiente per una gran parte della popolazione, soprattutto quando queste persone, pur raggiungendo alcune di queste mete, continuano comunque a sentirsi incomplete. “Bene, la cosa che sognavo e credevo mi avrebbe reso felice, ora ce l’ho, ma continuo a sentirmi ugualmente insoddisfatto. Credo che mi manchi…”. Naturalmente esiste sempre la possibilità di non conquistare alcuna delle ipotetiche mete materiali e affettive, la cui carenza giustificava la nostra insoddisfazione, e morire nella convinzione che sia stato questo il fallimento della nostra vita.

Ci sono momenti nella vita che agiscono da revisori interni. Se il bilancio è negativo, molto probabilmente subiremo qualche crisi esistenziale: dei 30, 40, 50… solo per fare un esempio. A volte, le crisi appaiono in occasioni di ricorrenze in qualche modo significative, come compleanni e feste di fine anno. Ecco perché tanta gente si fissa delle scadenze: “A partire da tale giorno comincerò la tal cosa” oppure: “Fisso questa data per dare una svolta alla mia vita”.

La conseguenza di tutto ciò può essere una dose aggiuntiva di delusione e frustrazione, perché spesso, anche se le attività intraprese vanno a buon fine, si continua a sentire lo stesso sradicamento e vuote esistenziale di sempre. Qualche autore ha definito Wild Oat “l’eterno apprendista, che è sempre alla ricerca e non trova mai la meta”. Sono molto comuni in uno stato Wild Oat espressioni come: “Cercare o trovare me stesso”, “Realizzarmi”, ecc.

In Wild Oat c’è molta dispersione e disorientamento. È evidente che, nella maggior parte dei casi, chi soffre di questo stato non è consapevole della sua vera origine ed è più probabile che ricerchi la causa dell’insoddisfazione nelle cose materiali. Naturalmente è più comodo dare la colpa al lavoro, al partner, al potere d’acquisto, ai genitori, ai figli, alla città di residenza, ecc. E siccome non sempre è possibile cambiare molti degli elementi precedenti, spesso si ricorre alla rottura della coppia come panacea. A dire il vero, non so quale record di corsa libera si potrebbe battere fuggendo da una partner che pretendi di essere soddisfatta “completamente”, cosa sicuramente impossibile. In altre occasioni, sotto l’impulso dell’insoddisfazione si abbandonano precipitosamente lavori in cui ci si sente arenati, arrabbiati o infelici, per intraprendere progetti autonomi che in teoria permetterebbero di raggiungere maggior felicità e realizzazione personale, o almeno, libertà. Questa prassi non sempre funziona, perché a volte si prendono tali decisioni più come fuga da una situazione in cui si sente di non avere risorse personali, che come una meta o un’iniziativa frutto di una sana evoluzione personale. In altre parole, si idealizza la meta futura come pretesto per evadere da un presente complicato. Sicuramente, questo non funziona quasi mai. È interessante notare che spesso l’assunzione di Wild Oat aiuta a vedere con chiarezza che il proprio posto è in un altro lavoro o in un altro Paese, tuttavia molto sovente favorisce la percezione del presente con più obiettività. Questo può farci prorogare scadenze che ci siamo fissati per prendere decisioni importanti o farci rimanere invece proprio dove siamo, sostenuti però da una visione più obiettiva e positiva della nostra situazione attuale.

La genesi e la “sintomatologia” dello stato Wild Oat potrebbe essere benissimo la seguente: secondo la visione filosofica di Bach, l’Anima cerca attraverso l’intuizione di guidare la personalità verso la perfezione e l’apprendimento. Quando questa si allontana dalla guida dell’Anima può sperimentare il vuoto esistenziale di cui abbiamo parlato, l’insoddisfazione e di conseguenza lo scoraggiamento e l’incertezza, sintomi della mancanza di senso e risposte che ci facciano sentire parti integranti e significative di un tutto. Questa situazione, nello stesso tempo, porta ad una sensazione di sradicamento inspiegabile per la mente, che oltretutto può renderci vulnerabili alle influenze esterne ancor più disorientati.

Assumendo l’essenza, potremmo dire che la personalità diventa nuovamente permeabile alle informazioni dell’Anima, rendendoci più facile riconoscere la strada. Sposta cioè l’orientamento della ricerca dall’esterno verso l’interno. A seconda del messaggio dell’Anima, l’assunzione di Wild Oat, può indurci a cambiare e prendere decisioni cruciali che ci allontanano dalle nostre attività attuali oppure come abbiamo visto, ci permette di vedere che l’apprendimento spirituale si sta verificando nel luogo in cui ci troviamo.

Nonostante il distacco tra anima e personalità, la prima continua a mandare informazioni alla seconda, ma quest’ultima le traduce in modo superficiale nella forma seguente: “Muoviti! Cerca, fai qualcosa!”. La persona in stato Wild Oat riceve l’informazione spirituale dell’Anima e sente di dover dar sfogo a questo impellente input che proviene dalle sue strutture più sottili, pur non sapendo bene come farlo. Influenzato dalla mediatizzazione della società attuale, cerca all’esterno dei modelli sia materiali che spirituali in cui realizzarsi e rispecchiarsi: sport pericolosi, attività imprenditoriali, viaggi esotici, movimenti religiosi, cambiamenti di professione e di partner, consumo di droghe ecc. C’è anche chi diventa alpinista e scale le montagne più alte. La domanda è evidente: è necessario salire così in alto e andare tanto lontano per trovare sé stessi?

Wild Oat aiuta a canalizzare l’energia della ricerca verso l’interno, insegnandoci che non è necessario essere qualcuno di importante o di speciale in questa vita. Ci mostra che la soluzione sta dentro di noi, che possiamo sempre costruire momenti nuovi e migliori perché abbiamo il potere di trasformarci, un giorno, in noi stessi. Wild Oat apporta serenità, chiarezza e sicurezza e ci aiuta ad agire intuitivamente, secondo i suggerimenti dell’Anima.

Per Bach, la lezione che siamo venuti ad apprendere si impara qui e ora, in modo che, come altri fiori del sistema, l’assunzione di Wild Oat ci allontani da programmazioni e chimere a lungo termine. L’essenza aiuta a mettere radici e a trovare senso e significato in quello che stiamo facendo proprio ora. Inoltre favorisce lo sviluppo di importanti abilità dell’intelligenza emozionale, come l’iniziativa e la capacità di auto-motivazione.

Come abbiamo visto, la persona che può essere aiutata con Wild Oat, è molto talentuosa, riesce bene in tante cose e dentro di sé ha lo stimolo a godere appieno della vita e a sfruttare tutto ciò che essa offre per arricchirsi di esperienze. Il problema è che un individuo di questo tipo, al giorno d’oggi, può cadere facilmente in un atteggiamento disarmonizzato che lo induce ad iniziare tante cose, ma a non portarne a termine nessuna. Wild Oat parte con molto entusiasmo, si innamora della novità, ma dopo un po’ di tempo inizia ad annoiarsi ed abbandona senza concludere nulla, per poi andare ad infatuarsi di un’altra novità, e così via. Wild Oat non ha trovato la sua direzione. Questo rimedio è importantissimo perché aiuta a capire che ognuno è al mondo per compiere un passo evolutivo per sé e per gli altri grazie alle sue doti naturali. Riconoscendo le proprie virtù innate, cioè le cose che risultano più semplici e divertenti da svolgere, la persona, non fa solo bene a sé stessa, ma anche a tutto il sistema. Ciò è facilmente riscontrabile quando si ha a che fare con una persona che svolge il proprio lavoro con passione, piuttosto che con chi lo fa per forza. Ogni persona è un capolavoro e dovrebbe seguire la propria strada e adempiere alla sua missione per il suo bene e per l’evoluzione globale.

Assumendo Wild Oat, ci si rende conto di diventare, poco alla volta, più calmi, lucidi e sicuri. Man mano ci si rende conto in maniera sempre più chiara di ciò che realmente si vuole, e si agisce meno impulsivamente. S’impara a subordinare le proprie molteplici capacità, mettendosi al servizio di una meta superiore, e non ci si lascia più distogliere dal proprio filo rosso, anche quando si presentano le possibilità più lusinghiere. La vita resta ricca di cambiamenti, ma nello stesso tempo è più stabile e soddisfacente.

Wild Oat ci aiuta a entrare in connessione con il nostro Io più profondo, riusciremo così a vedere chiaro quali siano i nostri veri scopi e desideri, evitando così di sprecare energie in continue esperienze e ricerche che non vengono mai messe a frutto. Wild Oat è come una bussola, che ci aiuta a ritrovare la strada perduta nella vita, o come una mappa che indica il punto in cui ci si trova.

Malinteso spirituale: Wild Oat aiuta a riconoscere

“Chi non cerca il cielo dentro di sé, lo cerca invano dappertutto.” Dice un proverbio tedesco. Finché cercherò solo all’esterno riposte a domande quali “Che cosa voglio?” “Che cosa devo fare?” “Dov’è il mio filo rosso?”, sono destinato a non trovarle. Perché lì non posso sentire le risposte della mia voce interiore.

“L’uomo si autorealizza nella stessa misura in cui
si impegna a realizzare il senso della vita.”
Victor Frankl



Informazioni su Barbara

La cura per tutti i mali e i torti, le ansie, le sofferenze e i crimini dell'umanità sta in una sola parola: "amore". È la divina vitalità che produce e nutre la vita. A ciascuno e a tutti noi da il potere di fare miracoli se lo vogliamo. Lydia Ch

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